Capitali di pace
CAPITALI DI PACE
Il circo come linguaggio universale
LA CULTURA DEL DIALOGO
Capitali di pace è un originale progetto di Mosaico Errante sostenuto dal Ministero della Cultura che ha proposto un nuovo modello di creazione artistica per Brescia e Bergamo (in occasione della loro nomina a Capitale Italiana della Cultura) che ha coinvolto la cittadinanza, ed in particolare la comunità ucraina del territorio, i giovani e i soggetti con disabilità uditive, facendo dialogare tra loro identità e culture differenti. Un percorso comunitario di incontri e laboratori tenuto dai pluripremiati mimi ucraini Dekru e finalizzato alla realizzazione di una performance di teatro fisico che esalta il potere universale dell’arte di superare le barriere tra le persone costruendo ponti. Un messaggio forte reso ancora più urgente dalle contingenze storiche.
UN LINGUAGGIO CHE UNISCE
Con Capitali di pace l’arte si fa strumento di scoperta di sé stessi e di incontro con gli altri: i workshop hanno aiutato i partecipanti a trovare il proprio modo di esprimersi attraverso la comunicazione corporea e a interagire tra loro in un contesto sicuro di accettazione, tenendo conto delle sensibilità e delle peculiarità di ognuno. Molta importanza è stata data a bambini e ragazzi, che più di altri in questi giorni difficili hanno bisogno di momenti distensivi di svago ma anche di sublimazione delle forti emozioni che stanno provando.
La scelta del teatro fisico, un linguaggio universale accessibile a tutti a prescindere dalle condizioni socioculturali e che non necessita di parole per connettere le persone, ha una grande rilevanza sociale, aumentata dalla decisione di includere bambini con disabilità uditive, per i quali questa forma d’arte ha costituito un mezzo ideale per esprimersi e per relazionarsi agli altri creando un livello comunicativo comune dove l’emotività non trova ostacoli di trasmissione.
I workshop per bambini e ragazzi si sono focalizzati sulla consapevolezza del proprio corpo; quelli per docenti sull’espressività corporea come strumento pedagogico; quelli per appassionati e amatori sulla fisicità come sintesi tra emozione e pensiero; quelli per professionisti del live entertainment sulla costruzione narrativa corporea. Al termine dei percorsi, i partecipanti hanno avuto la possibilità di esibirsi accanto ai Dekru in una performance pensata appositamente per il progetto.
IL NETWORK DEL TEATRO FISICO
Capitali di pace ha creato una rete tra le più importanti realtà in ambito socioculturale presenti sul territorio. Ha coinvolto innanzitutto le scuole, luoghi di incontro centrali per i bambini, la sede delle loro prime esperienze comunitarie. A Brescia hanno partecipato l’Istituto Comprensivo Statale Rinaldini Sud3 (con una terza elementare al cui interno c’erano alunne ucraine) e la Scuola Audiofonetica, il cui modello di integrazione delle disabilità uditive (che in questo periodo include tra l’altro anche giovani ucraini) si sposa perfettamente coi valori inclusivi del progetto, mentre a Bergamo diversi istituti hanno aderito all’iniziativa facendo partecipare i propri studenti ai laboratori.
Tra le attività volte al servizio delle comunità di riferimento, Capitali di pace ha anche organizzato un incontro-spettacolo presso il Centro Culturale EtnoDim, punto di riferimento per gli ucraini a Bergamo: in occasione della festa di San Nicola (molto sentita dai cittadini di Kiev) è stata realizzata una performance nella quale le esibizioni dei Dekru si sono fuse a quelle dei frequentatori del centro.
Vista la sua rilevanza e originalità, il progetto è stato presentato nel contesto accademico dell’Università degli Studi di Milano: alla presenza di operatori dello spettacolo dal vivo, rappresentanti delle istituzioni, giornalisti, critici e ricercatori, Capitali di pace è stato proposto come modello di buone pratiche del management artistico.
Partner Capitali di pace sono due importanti realtà dello spettacolo dal vivo del nostro paese: Circuito CLAPS, il Circuito ministeriale multidisciplinare per la Lombardia che programma spettacoli di prosa, danza, circo contemporaneo e musica in tutta la regione e Teatro tascabile di Bergamo, ente storico che si occupa di ricerca artistica, pedagogia e drammaturgia dell’attore con finalità sociali.